
Palazzo Cecchin
Il progetto è un volume che nasce dall’osservazione e studio del contesto di inserimento che ne determina la conformazione formale. Il parallelepipedo di partenza viene lavorato attraverso tagli e pieghe che si relazionano con la piazza e gli elementi paesaggistici che lo circondano, creando relazioni visive e sensoriali che rendono il nuovo corpo di fabbrica razionalmente incluso nel sistema di rapporti spaziali della piazza urbana.
Il sistema di pieghe delle superfici verticali rende il nuovo blocco più proporzionato nei confronti degli edifici circostanti favorendo un’estetica volumetrica dinamica che determina una scala proporzionata dell’intervento.
L’intervento proposto mira alla massima accessibilità dell’area di progetto congiuntamente alla piazza esistente ponendo particolare attenzione alla distinzione tra flusso carraio e flussi pedonali anche attraverso l’arredo urbano.
Un podio monomaterico di bordo, in cui il nuovo volume è inserito, contiene un sistema di percorsi mirati a favorire la permeabilità al nuovo e all’esistente edificio storico raccordando la differenza altimetrica tra facciata nord e sud. Il podio sottolinea l’area di intervento, in cui si ha cura di mantenere le alberature esistenti che fungono da quinta al nuovo edificio, e si lega alla riorganizzazione dell’area di parcheggio sud per cui è proposta una ridistribuzione degli stalli di parcheggio, con aumento degli stessi, connessa ma distinta dai percorsi pedonali di accesso all’edificio.
Il nuovo assetto del parcheggio, unito al lavoro di snellimento del nuovo blocco attraverso la sfaccettatura della superficie esterna, permette lo sviluppo del percorso pedonale sull’intero perimetro del complesso creando una connessione pedonale tra le facciate nord e sud, non presente nel progetto preliminare, che cancella la gerarchia dei fronti eliminando il concetto di “retro dell’edificio” e migliora la permeabilità al complesso per tutti i fruitori.
La pianta è organizzata secondo una logica razionale per cui le funzioni di servizio e la mobilità automatizzata sono raccolte all’interno di una stecca funzionale. L’accesso diretto al nuovo blocco funzionale avviene nel punto di contatto tra il nuovo e l’edificio esistente, sottolineato dall’allineamento formale, con il l’edificio esistente, di una superficie vetrata che diviene cerniera tra i due blocchi. La scala di collegamento a vista caratterizza e forma lo spazio interno in cui la luce naturale penetra attraverso le grandi aperture mirate che scandiscono il percorso collegamento ai diversi piani dell’edificio storico. Il passaggio tra i due volumi è sottolineato da un cambio di pelle abbinato ad un restringimento prospettico interno che indirizza il flusso dei fruitori all’ingresso delle varie sale.



